Come proteggerci dal Coronavirus con i consigli della Medicina Cinese
L’articolo che segue, mi è stato gentilmente concesso dalla mia amica e collega Karin Wallnoefer, spiega in maniera chiara ed esaustiva, anche e soprattutto a chi non ha dimestichezza con le dinamiche della Medicina Cinese, come guardare l’attuale dilagante infezione da un’altra prospettiva, così da poterla integrare con le attuali e indubbiamente efficaci, misure di sicurezza che sono di pubblico dominio; auguro a tutti voi una buona e piacevole lettura e… grazie Karin 🙂
per altre interessanti informazioni sulla Medicina Cinese, in particolare sulla dietetica/alimentazione energetica visitate il suo sito:
https://www.karinwallnoefer.com/it/
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Nelle ultime settimane siamo letteralmente bombardati con consigli su come evitare il contagio con il virus Sars-CoV-2. Lavarsi le mani, evitare contatti ravvicinati, non andare a trovare i nonni e, per le persone anziane, uscire il meno possibile di casa, sono tutti consigli fondati, la cui importanza non voglio minimamente mettere in discussione. Sembra però si tenda ad evitare il contagio quasi come fosse un evento meccanico, trascurando il ruolo importante che in questo gioca la nostra difesa immunitaria. E’ molto evidente, che non tutti si ammalano di Covid-19 allo stesso modo, che molti non sviluppano sintomi oppure soltanto sintomi molto lievi. E’ evidente che, come l’influenza, anche questo virus lascia spazio alle nostre difese immunitarie per proteggerci. Esiste dunque qualcosa in più che possiamo fare per la nostra difesa? A differenza dei consigli che ho appena citato, i consigli della medicina cinese si concentrano unicamente a rafforzare la difesa immunitaria. Perciò in questo articolo vorrei elencare i principali provvedimenti quotidiani nell’ottica della medicina cinese, affinché possano integrare i consigli che già conosciamo.
Prima però, per chi non conosce la materia, cerco di spiegare in poche parole la teoria della medicina cinese a riguardo di questo tipo di malattie e della difesa dell’organismo contro di esse. Innanzitutto parliamo di malattie causate da “vento esterno”, in particolare di raffreddore, influenza e anche di Covid-19. La teoria della medicina cinese ruota intorno all’idea del qi difensivo (in cinese weiqi ), che circola sotto la superficie del corpo, nello spazio tra pelle e muscoli. I compiti del qi difensivo sono quelli di riscaldare la superficie, di aprire e chiudere i pori regolando la sudorazione, e di garantire la protezione verso l’esterno. Gli esordi della medicina cinese risalgono al primo millennio avanti Cristo, un periodo in cui non si sapeva dell’esistenza di virus e batteri. Per questo gli antichi cinesi descrissero gli agenti patogeni che causano questo tipo di malattie come vento esterno, associato a volte a freddo, altre volte a calore, con qualche differenza nei sintomi iniziali. Possiamo immaginare la battaglia tra il qi difensivo da una parte e il vento dall’altra come l’assedio di un castello medioevale. Se rimane vincitore il vento, esso penetra il corpo attraverso i pori della pelle e da lì si muove verso il sistema funzionale di polmone, interessando, in termini anatomici, il naso, la gola, i bronchi. E’ evidente che non dobbiamo intendere questa teoria secondo la lettera. In medicina cinese abbiamo spesso a che fare con simili modelli esplicativi, ideati per dare una forma a conoscenze di origine empirica, ed utili nella misura in cui le applicazioni terapeutiche da essi dedotte funzionano nella realtà dei fatti.
Cosa possiamo dedurre da questa teoria? Prima di tutto il qi difensivo dipende strettamente dallo yang. Più nell’organismo prevalgono calore e dinamicità, le due principali caratteristiche dello yang, e più anche il qi difensivo sarà forte e in grado di proteggerci. Più invece il nostro equilibrio interno tende verso lo yin, il qi difensivo perde vigore e si ritira maggiormente all’interno del corpo, lasciando senza protezione la superficie. Questo succede in modo naturale durante i periodi più yin della giornata e dell’anno, e cioè durante la notte e la stagione fredda. D’inverno dunque siamo meno protetti verso l’esterno, una delle ragioni per cui sia i raffreddori che anche le annuali ondate influenzali si concentrano nei mesi più freddi. Ed è la ragione per cui possiamo sperare che con l’arrivo del caldo anche l’ondata di covid-19 possa, se non fermarsi, almeno rallentare, una speranza nutrita da una diffusione finora (inizio marzo 2020) effettivamente più massiccia nei paesi con un clima relativamente freddo.
Come possiamo spiegare il vantaggio che queste malattie traggono dal freddo? Quando il corpo è esposto a freddo esterno, la circolazione periferica diminuisce e il calore si concentra maggiormente all’interno del corpo. Questa reazione permette all’organismo di limitare il calore disperso verso l’ambiente, una fondamentale strategia di sopravvivenza. In medicina cinese diciamo che il freddo esterno porta ad una maggiore attivazione dello yin. Insieme alla superficie esterna del corpo però anche le superfici interne, e in particolare le mucose di naso, bocca e gola sono meno irrorate di sangue. Questo comporta un’immediata diminuzione della difesa locale contro batteri o virus eventualmente presenti. Dato che i virus che causano un raffreddore sono frequentissimi, in questa situazione eventualmente ci prenderemo un raffreddore. Se invece, come in questo periodo, sono presenti anche virus che causano influenza o covid-19, aumenterà la probabilità di sviluppare anche queste malattie. Ovviamente il freddo non è l’unica causa del manifestarsi della malattia, ma comunque ne aumenta la probabilità, diminuendo le nostre difese.
Il primo consiglio nell’ottica della medicina cinese è dunque quello di semplicemente vestirsi bene ed evitare di prendere freddo. Secondo la medicina cinese – e, penso, anche le nostre esperienze – sono particolarmente pericolosi gli sbalzi termici. Quando siamo accaldati, i pori si aprono e iniziamo a sudare. Se in questa situazione improvvisamente ci esponiamo al freddo, i pori eventualmente non fanno in tempo a chiudersi e il vento esterno può penetrarli più facilmente. Anche in questo caso possiamo spiegare l’immagine usata dalla medicina cinese, pensando ad un raffreddamento particolarmente forte e repentino, dovuto al fatto che siamo bagnati di sudore. Altrettanto pericoloso è esporsi al freddo per periodi prolungati, lasciando troppo raffreddare il corpo. Invece non è un problema e, anzi, è consigliato esporsi al freddo facendo per esempio una passeggiata invernale nelle ore più calde e ben vestiti, oppure arieggiando frequentemente le stanze. Anche esporsi al caldo e sedersi al sole va benissimo, se solo si evita di prendere freddo in seguito.
Un raffreddamento locale di bocca e gola, con la conseguente diminuzione della difesa, è causato anche dal consumo di bevande giacciate o refrigerate, di gelati o sorbetti. Per questa ragione la medicina cinese in particolare durante la stagione invernale sconsiglia decisamente di bere o mangiare qualcosa di freddo. Nell’alimentazione secondo la medicina cinese consideriamo anche la natura termica di un alimento, capace di spostare ulteriormente l’equilibrio interno verso lo yin. Dunque anche gli alimenti con una natura termica rinfrescante sono da evitare o almeno da limitare nell’ottica di sostenere lo yang e con esso il qi difensivo. Facciamo qualche esempio: hanno un effetto rinfrescante molte verdure come il sedano, le insalate, il pomodoro e la melanzana, poi frutta come la banana, gli agrumi, i meloni e il kiwi, inoltre yogurt, tofu e latte di soia. In tutti questi l’effetto rinfrescante è maggiore quando sono mangiati alla stato crudo.
Per la medesima logica sono invece utili bevande calde a più riprese durante il giorno e almeno due pasti caldi e cucinati al giorno, volendo anche tre. Alimenti con una natura termica riscaldante sostengono lo yang e sono utili per aumentare le difese. Riscaldano per esempio le carni di pollo, manzo e ovini, i crostacei, i formaggi di pecora e capra, la zucca, il finocchio e il peperone rosso, inoltre la noce e il pistacchio. Un sostegno particolarmente importante per il qi difensivo arriva dagli alimenti con una natura termica riscaldante ed un sapore piccante, perché aumentano sia il calore che anche la dinamicità e dunque l’afflusso di qi e sangue alla superficie del corpo. Si tratta degli agliacei e in grandi linee di tutte le spezie ed erbe aromatiche o con un effetto diaforetico, in particolare lo zenzero. Durante le prossime settimane possiamo dunque mangiare più cibi con effetti riscaldanti e aumentare un pochino il sapore aromatico o piccante (mi raccomando: senza esagerare).
Altri due aspetti fondamentali per la difesa immunitaria riguardano il nostro stile di vita. Si tratta del movimento fisico e del sonno, ambedue molto importanti. Il movimento fisico (attenzione: non parliamo di uno sforzo eccessivo, ma di un movimento adeguato all’età e alla condizione) è perfettamente in grado di sostenere lo yang. Facendo movimento nel corpo aumentano sia il calore che anche la dinamicità, e gradualmente in una persona che si muove regolarmente questo effetto rafforzerà lo yang in maniera duratura. Altrettanto importante è fare attenzione a dormire abbastanza e a migliorare il più possibile la qualità del sonno. Andare a letto di buon’ora permette di approfittare del sonno più rigeneratore nelle ore intorno a mezzanotte. Un altro consiglio importante è anche quello di fare in modo da svegliarsi senza dover puntare la sveglia, e cioè, anche in questo caso, andando a letto in tempo.
Parliamo infine anche degli aspetti psichici ed emotivi. Molte volte si legge, che lo stress faccia diminuire la difesa immunitaria. Sempre nell’ottica della medicina cinese mi viene da fare una precisazione. Dato che la difesa dipende maggiormente dallo yang, possiamo pensare che più dello stress acuto siano uno sforzo eccessivo (sia fisico che mentale), l’affaticamento, la stanchezza e l’esaurimento delle forze a diminuire le difese del corpo. Forse non ci ammaliamo mentre siamo sul palco o il giorno dell’esame, ma dopo, quando ci rilassiamo e lo stress cede alla stanchezza. Quando il corpo dispone di poca energia, reagisce rallentando tutti i processi yang, che sono quelli più dispendiosi in termini di energia. E di questi processi yang fanno parte anche le funzioni del qi difensivo. Esistono infine anche degli stati emotivi che inibiscono o frenano lo yang. In questa ottica dovremmo evitare il più possibile di rimuginare, di preoccuparci, di esser timorosi, tristi o melanconici. Per stimolare lo yang e sostenere le difese è invece importante rimanere di buon umore, ottimisti e benevoli verso gli altri.
E per i prossimi giorni ci auguro soprattutto di riuscire in questo proposito. Rimanere ottimisti.